Una fantasiosa ricostruzione di un semisconosciuto blog della Novorossia è il tipico esempio di come nasce un fake. Di solito infatti i fake nascono da siti o post sui social di personaggi semisconosciuti, poi vengono ripresi man mano da media sempre più importanti ed in ogni passaggio questi ne modificano una parte sino a rendere la notizia appetibile per il grande pubblico. Un esempio è quello dell’arma elettronica sviluppata dalla Russia che avrebbe “accecato” le forze militari americane. Si trattava di un post satirico del 2014 che nel 2017 è stato ripreso per una notiia “seria” di RT

In questo articolo si fa riferimento a delle email del 2013 intercorse tra il team di Macron e secondo i “giornalisti” russi questa sarebbe la “pistola fumante” : I documenti forniscono la corrispondenza dettagliata del membro dello staff Quentin Guillemain, presidente della ONG Cosmopolitan Project Foundation, un attivista del Partito Socialista e Euromaidan (Parigi). Nel mese di dicembre 2013 (appena prima degli eventi “caldi” in Ucraina) egli scrive: “Cari amici, finalmente siamo a Kiev! Potete monitorare gli eventi in Ucraina su ukraine-euromaidan.tumbl.com!”. A questo lo staff di Macron risponde – “Un grande lavoro ragazzi!” con Macron che risponde  “Ottimo lavoro, ragazzi!”

E’ la prova che dietro il colpo di stato in Ucraina c’era la mano di Macron !!!!!

Poi c’è anche questa frase incriminata “Anche l’aiutante del Sindaco di Parigi, Mao Penin, è attivamente coinvolto nella corrispondenza: “Vi ringrazio dell’informazione e per aver comunicato la posizione – i nostri e tutti quelli che credono nella democratica e solidale futura Europa ci sono anche a Kiev

In Italia la notizia è stata ripresa solo da un sito minore della disinformazione russa, sintomo evidente che il fake era poco digeribile agli altri siti che comunque solitamente sono di bocca buona.

E’ interessante notare come negli anni la retorica del colpo di stato sia rimasta ma siano cambiati sempre i promotori e gli organizzatori. Dalla CIA al Mossad, da Soros a Obama, poi gli ebrei, poi i nazisti, poi la Merkel, ora è il turno di Macron. Questo è tipico della disinformazione, utilizzare sempre la stessa keyword ma cambiarne gli attori, ha un duplice effetto, continuare da una parte nella narrazione che si è scelta e colpire di volta in volta nemici politici.