I militari nel video non hanno nulla a che fare con la Turchia e molto probabilmente sono cittadini della Federazione Russa. Gli uomini parlano il dialetto turco-mescheto con una mescolanza di parole russe: questo è il tipico dialetto dei turchi mescheti che, tra gli altri, vivono in Russia. Gli analisti OSINT della comunità internazionale di volontari InformNapalm hanno identificato uno degli uomini nel video. Si tratta del 26enne Mukhlis Seyfulov, residente a Prokhladny, Kabardino-Balkar (Russia). Al momento, l’uomo è membro della formazione armata cecena “Highlander”.

La rete sta diffondendo attivamente informazioni secondo cui i cittadini turchi stanno combattendo a fianco della Federazione Russa nelle file dei “volontari” del Caucaso settentrionale. Secondo i propagandisti, questa informazione è “confermata” da un video in cui due soldati, che tengono la bandiera della repubblica turca, esprimono presumibilmente in turco la loro disponibilità a entrare in guerra. “Basta, ci trasferiamo. Dio ci benedica. Abbiamo la nostra bandiera con noi”, dice l’uomo nel video.

L’equipaggiamento militare presenta anche toppe con la bandiera turca (stella e mezzaluna bianca su sfondo rosso vivo) e la bandiera russa affiancata dalla lettera “Z”, simbolo dell’invasione russa dell’Ucraina.

Screenshot – facebook.com

Il video è stato pubblicato per la prima volta sul canale Telegram filorusso Georgian Passerby. La didascalia del video recita: “I legionari turchi si sono uniti all’esercito russo e prenderanno parte alle operazioni di combattimento in Ucraina”. Tuttavia, la versione con “mercenari turchi” nei ranghi dell’esercito russo è diventata particolarmente popolare dopo che il celebre portale di notizie Nexta ha pubblicato questo video con la didascalia “Mercenari turchi sono stati visti nell’esercito-Z di Putin”.

Screenshot – t.me/georgia_man

Tuttavia, questo video provocatorio non prova che i cittadini turchi stiano combattendo nelle file dell’esercito russo. Vi spieghiamo perché. 

Per cominciare, l’ipotesi che gli uomini nel video parlino turco è in parte sbagliata. I giornalisti di StopFake hanno parlato con un rappresentante dei turchi mescheti, il quale ci ha assicurato che gli uomini nel video parlavano la sua lingua madre, un dialetto turco-mescheto. I turchi mescheti, originari della regione di Meskheti in Georgia, furono repressi e deportati dal Caucaso all’Asia Centrale nel 1944 per ordine di Joseph Stalin, da dove furono costretti a fuggire negli anni ’90 a causa di conflitti interetnici. Attualmente i turchi mescheti sono ampiamente dispersi in Turchia, Russia, Kazakistan, Azerbaigian, Stati Uniti e Ucraina. Nella Federazione Russa i mescheti vivono in comunità compatte nelle regioni di Rostov e Ryazan, così come nel Caucaso del Nord, in Inguscezia, Cecenia e Ossezia del Nord. Il dialetto turco-mescheto, mescolato dagli uomini nel video con parole russe, indica che molto probabilmente si tratta di residenti della Federazione Russa. Il giornalista osseto Alik Pukhati è giunto alle stesse conclusioni, scrivendo su Twitter che il video era di mescheti che vivono in Russia.

Gli analisti OSINT della comunità internazionale di volontari InformNapalm, sono riusciti a identificare uno degli uomini del video. Si tratta del 26enne Mukhlis Seyfullov, residente a Prokhladny, nella Repubblica di Kabardino-Balkar, in Russia. Tra i diversi gruppi su VKontakte a cui Seyfulov è iscritto c’è “Turchi atipici. Turchi Ahiska? Vieni con noi!” (Turchi Ahiska: appellativo con cui si fanno chiamare i turchi mescheti – ndr), il che dimostra indirettamente l’origine mescheta dell’uomo. 

Secondo InformNapalm, Mukhlis Seyfullo è un membro della formazione armata cecena Gorets (Highlander – ndr).

Collage di StopFake

Questo non è l’unico caso di personale militare russo che indossa toppe con la bandiera turca, causando così una errata associazione con i cittadini turchi. Gli analisti di InformNapalm hanno richiamato l’attenzione su un’altra foto pubblicata online dal canale Telegram osseto “Chp/Ossetia”, in cui uno dei combattenti ha una toppa con la bandiera turca sulla manica. Tuttavia, neanche quest’uomo, come nel caso di Seyfulov, non ha nulla a che fare con la Turchia. Secondo InformNapalm, si tratta di Sabir Mametov della città di Mozdok, nell’Ossezia del Nord (a 50 km dalla città di Prokhladny, dove vive Mukhlis Seyfulov). Al momento, l’uomo è un membro della formazione armata osseta Shtorm.

Anche il giornalista osseto Alik Pukhati ha pubblicato delle foto di Sabib Mametov sul suo account Twitter. Il tweet afferma che la foto mostra un turco mescheto tra i residenti mobilitati dell’Ossezia. Su una delle sue toppe si può vedere la bandiera dell’Ossezia con la lettera “Z”, mentre sull’altra – la bandiera della Turchia. Queste foto sono state scattate prima che venisse inviato in Ucraina.

Screenshot – twitter.com/rajdianos

Collage di StopFake

In precedenza, StopFake ha confutato false informazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero “reclutato in massa mercenari” per la guerra in Ucraina, e il loro numero nelle forze armate ucraine “presto supererà il 50 percento”.