Torna ImolaOggi a parlare di Ucraina e come spesso accaduto in passato non solo lo fa in versione pro russa ma in una dichiarazione di Maurizio Marrone condensa un pò tutti i temi proposti dalla disinformazione russa in Italia nei confronti dell’Ucraina.

Partiamo dalla dichiarazione di Maurizio Marrone

Ecco finalmente dal Ministero della Difesa della Federazione Russa le prove della responsabilità ucraina circa l’abbattimento del volo di linea Malaysian Airlines nel luglio 2014 nel cielo dell’Ucraina orientale, costato la vita a 283 passeggeri oltre ai 15 membri dell’equipaggio: il numero di serie 8868720 del missile BUK utilizzato per colpire l’aereo consente, dalla documentazione presso gli archivi del Dolgoprudny Research Institute, di tracciare la storia dell’ordigno, assemblato il 24 dicembre 1986 e consegnato per ferrovia all’unità militare numero 20 / 152, ufficialmente chiamata la 223a Brigata missilistica di difesa aerea, è stata dispiegata nella regione Ternopol della Repubblica socialista sovietica ucraina, che faceva parte del Distretto Militare Subcarpatico: quella stessa brigata, poi ribattezzata Reggimento 223esimo, è stata impiegata dal governo ucraino insediatosi a Kiev dopo Euromaidan nella repressione militare contro le Repubbliche filo russe del Donbass

Come se non bastasse ci sono anche intercettazioni audio del Col. Ruslan Grinchak di una brigata responsabile per il controllo radar dello spazio aereo ucraino, che rivendica la paternità dell’abbattimento in capo al proprio esercito.

Come Rappresentante della DNR in Italia porterò un dossier contenente tutte queste prove all’attenzione del Ministero Esteri della Repubblica Italiana, con la richiesta ufficiale di interrompere qualsiasi relazione diplomatica con il governo ucraino: dopo anni di infamanti menzogne ai danni della Repubblica Popolare di Donetsk, è chiara finalmente la vocazione terroristica e stragista delle autorità di Kiev, che non si sono fatte scrupolo di eliminare i leader nemici con attentati dinamitardi, per ultimo il Presidente DNR Zakharchenko firmatario degli accordi di pace di Minsk, e addirittura di servirsi di killer dell’ISIS come sicari

Stopfake si è già ampiamente occupata dall’associazione privata guidata da Maurizio Marrone, e si badi bene “associazione privata” che non ha alcun riconoscimento da parte delle istituzioni e pertanto non potrà presentare nulla al Governo Italiano.  E’ stata anche oggetto di una interrogazione parlamentare che ha definito il “Consolato” una associazione di tipo privato che non ha alcuna influenza tra le istituzioni.

Per quanto concerne le affermazioni del Ministero russo vale la pena che questa è l’ennesima versione fornita in questi anni, siamo passati dal Mig ucraino, al meteorite, al veivolo pieno di cadaveri organizzato dalla CIA ad altre versioni fantasiose. Qui una selezione di confutazioni effettuate sui fake proposti nei precedenti anni. Comunque in una dichiarazione ufficiale rilasciata il 17 settembre, il Joint Investigation Team ha detto che studierà attentamente i nuovi materiali presentati dalla Russia, come fa con tutte le informazioni fornite, non appena la Federazione Russa le metterà a disposizione della squadra, tra l’altro come già  richiesto nel maggio 2018 e come richiesto dalla risoluzione 2166 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a cui sino ad ora la Russia non aveva risposto.

Il Joint Investigation Team durante la sua presentazione del 24 maggio ha dimostrato che il missile anti-aereo della BUK che ha abbattuto l’MH17 era stato fornito alle forze a guida russa nel Donbas ucraino dalla 53a brigata missilistica antiaerea russa, con sede a Kursk, in Russia. Ha anche mostrato parti del missile, compresi i loro numeri di serie.

Il lanciatore, BUK No. 322, fu introdotto clandestinamente in Ucraina nei giorni prima che il volo MH17 venisse abbattuto, e fu fotografato in numerose occasioni mentre si dirigeva verso il sito in cui lanciò il missile. È stato filmato nella città di Luhansk il giorno dopo lo sparo, sul retro di un camion a pianale, che si spostava in direzione della Russia mancante di uno dei suoi quattro missili.

Vanno ricordate due cose sulla figura di Maurizio Marrone. La prima è che durante la rivoluzione di Maidan era un fervente sostenitore del governo ucraino, poi successe qualcosa (di cui non ha mai dato una spiegazione plausibile) per cui cambio di 180 gradi la sua visione e da allora si schierò apertamente con la Russia (la coerenza è una cosa importante in politica). La seconda sono i suoi legami personali con ricercati internazionali di estrema destra accusati di terrorismo internazionale e con personaggi apparsi nell’inchiesta di Genova (nella foto la famosa cena a Lughansk), inchiesta che ha portato all’emissione di sei custodie cautelari e che sarebbe solo agli inizi.

Marrone è noto anche per altri fake, quale il riconoscimento della sua associazione da parte dell’Università di Torino la quale ha ufficialmente smentito la versione dell’ex consigliere regionale ora decaduto.

Va ricordato che la stessa richiesta di interrompere i rapporti diplomatici con il governo ucraino venne proposto anche da Marta Grande durante l’esposizione in Parlamento del famoso fake dei soldati ucraini cannibali. Sono passati anni ma la linea non è cambiata, presentare notizie false per attaccare il democratico governo ucraino.