Serhiy Volynsky, comandante della 36a brigata della marina ucraina, attualmente prigioniero della Russia, non ha affermato nulla che possa essere interpretato come conferma della versione propagandistica russa sul mortale bombardamento del campo di prigionia di Olenivka.

Diversi siti propagandistici russi, tra cui Life, NewsUA e molti utenti dei social media, affermano che il prigioniero di guerra Serhiy Volynsky ha accusato l’esercito ucraino di aver bombardato il campo di prigionia di Olenivka, nella provincia di Donetsk, dove molti prigionieri di guerra ucraini, difensori di Mariupol e dell’acciaieria Azovstal, erano stati internati dai russi. L’obiettivo dell’attacco, secondo questa linea di disinformazione, era terrorizzare i combattenti ucraini e le loro famiglie e seminare paura tra i prigionieri di guerra.

La fonte di tale disinformazione è un video pubblicato sul canale Telegram Reporter Rudenko. Il giornalista Rudenko, all’anagrafe Andrei Rudenko, non è altro che il corrispondente propagandista di RIA Novosti e il video in questione risulta essere stato modificato in alcune sue parti. Nel filmato di 1:38 minuti, Volynsky risponde alle domande sull’esplosione che ha ucciso circa 50 prigionieri di guerra ucraini.

Tuttavia, nel video Volynsky non ha mai affermato nulla che possa anche solo lontanamente confermare la narrativa russa secondo cui le forze ucraine hanno bombardato il campo di prigionia. Al contrario, descrivendo gli eventi accaduti quella notte, Volynsky li caratterizza come un’esplosione piuttosto che un bombardamento.

Nel video Volynsky dice quanto segue: “Si è verificata una terribile tragedia. Dalle nostre baracche si vedeva una luce gialla, un’esplosione, per così dire. Abbiamo sentito delle urla. Era una situazione straziante, davvero. Non riesco nemmeno a trovare le parole per descriverla. È molto difficile. Penso che certamente questa situazione influenzerà la psiche delle persone che sono in prigionia e anche di quelle che in un modo o nell’altro potrebbero finirvi. Naturalmente, ci sarà paura tra le persone colpite, tra i loro parenti e amici. In questo momento, penso che anche i nostri parenti e amici siano molto preoccupati per quello che è successo qui, perché ancora non si sa con certezza chi sia morto. La situazione è terribile e di grande dolore. Ad essere onesti, siamo sotto shock. Nessuno trova alcuna spiegazione. Siamo tutti in lutto, c’è silenzio nel campo di prigionia, questa è una grande disgrazia. In un modo o nell’altro le persone hanno attraversato l’inferno e tutti noi, grosso modo, stiamo aspettando di tornare a casa, aspettando la nostra tanto attesa libertà. E una tale tragedia accade proprio in vista del traguardo”.

Inoltre, nel video Volynsky afferma chiaramente di non sapere quale sia stata la causa dell’esplosione nella struttura in cui erano detenuti i militari ucraini. “Di chi è la colpa, non so dirlo”, dice Volynsky. Pertanto, l’affermazione del propagandista russo secondo cui Serhiy Volynsky ha accusato le forze armate ucraine di aver bombardato il centro di detenzione di Olenivka in cui erano tenuti i prigionieri gli ucraini, è pura finzione propagandistica.