L’Ucraina non è impegnata in alcuna “messa in scena”: i procedimenti ufficiali sono già iniziati nella regione di Kherson. A partire dal 13 novembre, gli investigatori hanno già documentato più di 400 crimini di guerra russi, trovando i corpi di persone uccise, sia civili che militari.

Dopo la liberazione di Kherson da parte dei difensori ucraini, i media russi hanno iniziato a diffondere disinformazione su fantomatiche “provocazioni” che le Forze Armate ucraine starebbero preparando nei territori della regione di Kherson liberati dagli occupanti. In particolare, i media pro-Cremlino affermano che il governo ucraino “”ha vietato le visite a Kherson”, presumibilmente in relazione alla “preparazione di nuove provocazioni in stile Bucha”.

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La “Nuova Bucha” è già una narrazione persistente della propaganda russa, emersa dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia. I media russi reagiscono con tali narrazioni ogni volta che si scopre un nuovo crimine commesso dai soldati russi contro i civili e che possa essere rubricato a crimine di guerra. 

Kherson è stata conquistata dalle truppe russe all’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina; da quel momento la città e parte della sua Oblast sono state occupate per otto mesi. L’11 novembre, la Direzione Principale dell’Intelligence del Ministero della Difesa ucraino, ha riferito che Kherson era tornata sotto il controllo dell’esercito ucraino. Lo stesso giorno, le informazioni del Ministero della Difesa sono state confermate dal Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Il Capo di Stato disse che era pericoloso per i rappresentanti della società civile visitare Kherson in quel momento: la pulizia del territorio dagli occupanti rimanenti era in corso e lo sminamento del territorio era da poco iniziato.

Come fatto altrove, anche la condizione di Kherson sarà stabilizzata. Stiamo costantemente disinnescando i pericoli. Il primo è quello delle mine. Gli occupanti hanno lasciato molte mine e ordigni esplosivi, anche in strutture cruciali. Li ripuliremo. Molto importante: ora che lo sminamento non è ancora iniziato, non possiamo permettere ai media di accedere a Kherson. Dobbiamo smantellare almeno le infrastrutture di comunicazione di base, controllare gli edifici principali.. Subito dopo i nostri difensori arrivano poliziotti, genieri, soccorritori, addetti alle forniture energetiche.. Medicina, comunicazioni, servizi sociali… La vita sta tornando”, ha sottolineato Zelensky.

È da questo discorso che i media russi hanno tratto la sensazionale “notizia” che Zelensky “si è rifiutato di far entrare la gente a Kherson”, che testimonierebbe la “preparazione” di alcune “provocazioni da parte delle Forze Armate ucraine”. Le forze armate ucraine non sono impegnate in alcuna provocazione: nelle prime 24 ore dalla liberazione di Kherson, gli artificieri ucraini hanno rinvenuto circa 2.000 oggetti esplosivi – mine, fili di innesco e altri ordigni esplosivi. La città ha imposto restrizioni temporanee al transito in ingresso e in uscita, oltre che il coprifuoco, ma si tratta di misure standard che vengono temporaneamente imposte dopo la liberazione del territorio dagli invasori russi. Dopo le misure iniziali per ripristinare la sicurezza nella regione, che è stata liberata dai russi, le autorità legittime e le forze dell’ordine della Regione di Kherson hanno ripreso il loro lavoro.

Nella Regione di Kherson le azioni procedurali sono già iniziate. Al 13 novembre, gli investigatori hanno già documentato più di 400 crimini di guerra russi e catalogato i corpi rinvenuti delle persone uccise, sia civili che militari. Il primo vice ministro degli Interni Yevhen Yenin, ha dichiarato che nella parte liberata della regione di Kherson sono state trovate le prime camere di tortura in cui gli occupanti hanno probabilmente abusato di ucraini. 

Stiamo osservando un quadro ricorrente i territori liberati: le cosiddette stanze della tortura sono state ampiamente utilizzate sul territorio dei dipartimenti di polizia, le persone sono state detenute in condizioni del tutto disumane e i convogli umanitari sono stati colpiti. Per non parlare delle decine di crimini contro la proprietà commessi dagli occupanti contro i civili”, ha detto Yenin.

Sempre il 14 novembre, l’Ufficio del Procuratore Generale dell’Ucraina ha riferito che i corpi di due contadini, un uomo e una donna, sono stati ritrovati ad Arkhangelske, nella regione di Kherson. Secondo i rapporti preliminari, i coniugi sono stati uccisi dagli occupanti ad agosto nel seminterrato della loro casa. Entrambe le vittime presentavano segni di morte violenta: i russi gli hanno fratturato il cranio. 

Gli occupanti russi uccidono, mutilano e torturano gli ucraini nei territori occupati: non solo le forze dell’ordine ucraine, ma anche gli investigatori internazionali ne hanno registrato le prove. A seguito di un’indagine indipendente, gli esperti delle Nazioni Unite sono giunti alla conclusione che la Russia uccide di proposito i civili ucraini e vìola le norme giuridiche internazionali e le leggi di guerra, ed è coinvolta in crimini di guerra.

Le atrocità militari russe a Bucha, nella regione di Kiev, non sono né finzioni né “messe in scena” come vogliono far credere i media russi. Dopo la liberazione della città satellite di Kiev, a fine marzo 2022, a Bucha sono state scoperte prove sconvolgenti di torture e omicidi di massa di civili da parte degli occupanti russi. Fosse comuni di persone comuni con segni di morte violenta sono state trovate in tutti i territori liberati dagli occupanti: a settembre 2022 nella Regione di Kharkiv, così come a ottobre 2022 nella Regione di Donetsk.

Gli esperti statunitensi del Institute for the Study of War (ISW), analizzando la situazione nella regione di Kharkiv occupata a settembre, hanno dichiarato: le fosse comuni e le camere di tortura russe dimostrano che la Russia sta commettendo deliberatamente crimini di guerra in tutti i territori ucraini occupati. Secondo gli analisti del ISW, anche la prepotenza russa contro gli ucraini nella Bucha di Kiev, rivelata nell’aprile del 2022, non è stata un caso isolato: si tratta di “una deliberata campagna terroristica della Russia contro gli ucraini”.