Purtroppo non è la prima volta che si usa una tragedia per speculazione politica. Era chiaro che in piena campagna elettorale qualcuno cercasse di utilizzare la vicenda i Macerata per fini politici, ma era forse impensabile che fosse utilizzata dalla propaganda russa in Italia per attaccare l’Ucraina. Il discusso tatuatore di Milano Nicolai Lilin (che trova sempre molto spazio su giornali e televisioni non per le sue doti di tatuatore ma come esperto di geopolitica) ha utilizzato questa vicenda per il solito attacco all’Ucraina.

In un articolo a firma Giovanni Giacalone, che definisce Lilin come “l’esperto di questioni russe” riporta il virgolettato “… le dichiarazioni della signora Boldrini e del signor Grasso suonano come ipocrisie autentiche, visto che entrambi apertamente sostengono i nazisti ucraini che ogni giorno massacrano la gente innocente del Donbass. È frustrante vedere come le figure politiche di calibro della Boldrini e di Grasso sfruttano per scopo elettorale le retoriche care alla sinistra qui in Italia, mentre in Ucraina apertamente sostengono il nazismo. Tra l’altro, Luca Traini, attualmente sotto i riflettori della stampa come responsabile della sparatoria, ha un curioso tatuaggio sulla tempia , il simbolo che rappresenta la runa “wolfangel”, la stessa che decorava la bandiera della divisione SS “Das Reich” e che attualmente è presente sulle bandiere dei nazisti ucraini, sotto i quali ama farsi fotografare Andri Parubij, leader dei nazisti ucraini che loro hanno ricevuto con tanti onori a Montecitorio

Va ricordato che Nicolai Lilin partecipa attivamente all’Associazione Lombardia Russia nel cui direttorio siedono molti elementi della Lega Nord, proprio il partito in cui era stato candidato lo scorso anno Luca Traini. Va anche ricordato che tali associazioni hanno organizzato diverse visite nella Crimea occupata in cui si è recato più volte Roberto Fiore di Forza Nuova (ospite anche al raduno neonazista di San Pietroburgo) che insieme a Casapound non fa mistero di supportare la Russia contro l’Ucraina.

La keyword “Ucraini Nazisti” è la più usata dalla disinformazione russa in Italia e spesso è utilizzata proprio da coloro che in Italia appoggiano i movimenti neofascisti. Era stata già utilizzata per attaccare il Sindaco di Napoli per il solo fatto di aver colloquiato con l’Ambasciatore ucraino in Italia Perelygin. Va ricordato che a Torino è stata aperta una associazione il cui presidente è un ex consigliere regionale Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia che detiene stretti rapporti con un latitante italiano (Andrea Palmeri) legato al mondo del neofascismo ed attualmente arruolato come mercenario a Lugansk. Lilin supporta proprio questa Associazione.

Andriy Parubiy è stato segretario del consiglio di sicurezza nazionale, nel 1991 fondò un movimento SNPU che aveva un simbolo di estrema destra (una I ed una N incrociate che significano Idea Nazione). Nel 2004 lasciò questa organizzazione per aderire ad organizzazioni pienamente democratiche ed attualmente è membro di fronte del Popolo, movimento dell’ex premier Arseniy Yatsenyuk e  Oleksandr Turchynov.

Attribuire a Paruby la “patente di nazista” è come attribuire la patente di anti putinista a Nicolai Lilin che sino al 2013 scriveva dal suo blog le peggior cose contro il leader russo, per poi convertirsi in poche settimane a suo più strenuo difensore senza mai spiegare a cosa era dovuta questa sua folgorazione sulla strada di Damasco.

Non è tuttavia che Lilin si accoda alle becere accuse contro la ex Presidente della Camera Laura Bolrdini, lo aveva già fatto nel 2017 accusandola di essere una terrorista. Lilin aveva anche partecipato ad uno dei tanti servizi di disinformazione riguardante la guerra in Donbas a gennaio 2017 quando un attacco da parte delle forze russe contro i civili di Avdiivka venne venduto agli italiani come un attacco dell’esercito ucraino contro i civili.

In ultimo segnaliamo una botnet russa di tutto rispetto (+ di 5.000 follower) che supporta Casapound e ritwitta molte argomentazioni della disinformazione russa riguardo il Donbas e la questione ucraina.

botnet russa