Salvini: “Se vado al governo via le sanzioni alla Russia

Su questa affermazione non vi è nulla di nuovo in quanto era chiaro quasi a tutti che la Russia avrebbe finanziato e/o aiutato in qualche modo la campagna elettorale della Lega di Matteo Salvini con lo scopo di avere un Governo amico in Europa che incrinasse l’alleanza che ha imposto alla Russia delle sanzioni a seguito delle violazioni dei diritti umani e l’invasione della Crimea.

L’affermazione falsa riguarda i danni incalcolabili all’economia italiana, che come già in passato confutata

Le bufale di Salvini

 

Il 24 Novembre 2014 Salvini dichiarava “Le sanzioni economiche idiote adottate nei confronti di Putin non sono finanziate da Mosca, son dettate dal fatto che stando in Emilia Romagna, parlando di vita reale, 50.000 forme di Parmigiano Reggiano e di grana Padano che fino all’anno scorso noi esportavamo in Russia stanno Marcendo in Cantina

Sul sito del Parmigiano Reggiano siamo andati a vedere se questa affermazione era vera e scopriamo naturalmente che è completamente falsa, ed infatti riporta “Le rilevazioni Istat relative all’export di Parmigiano Reggiano e Grana Padano nel 2015 – seppure ancora parziali – confermano il trend di continua espansione sui mercati esteri. Da gennaio a novembre dell’anno passato la domanda dall’estero delle due DOP – escluso il prodotto venduto grattugiato – è aumentato in volume del 7,1% in confronto al medesimo periodo dell’anno precedente.

Sempre Salvini dichiarava “Migliaia se non decine di migliaia dei nostri imprenditori oggi sono letteralmente schiacciati dalle sanzioni imposte alla Russia, loro hanno perso il mercato, sono costretti a mandare gli operai a casa perchè non possono pagare gli stipendi…. dall’Africa del Nord ogni giorno arrivano in Italia barconi con decine di terroristi con la scusa di essere dei rifugiati

Le esportazioni italiane sono cresciute nel 2016 dell’1,1% in valore e dell’1,2% in volume rispetto all’anno precedente. Le importazioni registrano invece una diminuzione (-1,4%) in valore e un aumento (+3,1%) in volume. L’avanzo commerciale ha così raggiunto, secondo i dati Istat, i 51,6 miliardi (+78 miliardi al netto dell’energia). L’espansione dell’export, secondo l’istituto di statistica, è dovuta esclusivamente ai paesi dell’area Ue (+3%).

Da notare anche l’affermazione virgolettata di Salvini «Spero di potere presto, dal governo, raccogliere l’appello del presidente di Confindustria Russia: via queste assurde sanzioni che stanno causando un danno incalcolabile all’economia italiana». È quanto si legge sul profilo Twitter del segretario della Lega, Matteo Salvini ed è indice di come il leader della Lega pensi prima di tutti agli interessi della Russia prima ancora che agli interessi dell’Italia.

 

Ad inizio marzo StopFake aveva inviato una lettera al Presidente di Coldiretti richiedendo spiegazioni circa alcune sue affermazioni sulle sanzioni. A tale lettera non è mai stata fornita alcuna risposta.

Sempre a Marzo avevamo fatto notare l’esultanza dell’apparato russo che vedeva nel risultato delle elezioni la possibile fine delle sanzioni.

A Dicembre 2017 Rasmussen avvisava del pericolo che la Russia avrebbe cercato di utilizzare l’Italia per dividere l’Europa sul tema delle sanzioni

Senza tornare alle tabelle citate sopra dove si evince che il nostro export cresce del 7% si può analizzare il contesto dell’export verso la Russia dall’Italia. In esso si evince che c’è stata una forte contrazione del nostro export ma questo non è dovuto alle “sanzioni” (che coinvolgono solo il settore alimentare, ma la fatto che la Russia è in recessione e che a causa del basso prezzo del petrolio ha una disponibilità finanziaria notevolmente ridotta se comparata al periodo precedente il 2014. La seguente tabella riporta i dati ufficiali suddivisi per categoria.

Nel marzo 2014 il salario mensile nominale medio aveva raggiunto i 30.000 rubli (980 dollari), A fine 2014, visto il calo del rublo, il reddito medio netto era pari a 360 € (circa 400 dollari)  secondo l’istituto nazionale di statistica ROSSTAT. E’ chiaro quindi che la popolazione russa non poteva (e non può) permettersi di acquistare prodotti italiani importati che hanno costi molto più elevati rispetto i prodotti russi.

Le previsioni ufficiali del Ministero dello Sviluppo Economico russo parlano di una crescita del PIL dello 0,6% con un prezzo del petrolio pari a 40 dollari al barile, mentre la variante “di base plus” prevede una crescita dell’1,1% con un prezzo del petrolio pari a 48 dollari al barile. Invece, secondo le stime della Banca mondiale (World Bank) nel 2017 si prevede una crescita economica mondiale del 2,7%, mentre quella russa eguaglierà l’1,5 per cento. Nonostante tutto, permane un elevato grado di incertezza: i ritmi potranno rivelarsi superiori o inferiori ai suddetti indicatori.

Anche lo stesso MoscowTime imputa il calo degli acquisti al generale impoverimento della popolazione “Cala la domanda. Russi sempre più poveri – Nel diffondere le cifre dei prezzi al consumo – passati al 7,2%, dal 7,5% di giugno – l’istituto ha motivato il trend con una riduzione della domanda. Interpretazione che sembra trovare conferma in un recente studio, secondo cui il 41% dei russi faticherebbe ormai ad acquistare cibo e vestiti.

Nel 2014 in Veneto Salvini dichiarava che la situazione era disastrosa e che le aziende che lavoravano con l’export stavano chiudendo a causa della sanzioni alla Russia. (dicembre 2014).

Dopo qualche mese, andando a spulciare i dati leggiamo che : l’Export Veneto a +5,3% nel 2015, seconda regione in Italia

Per vedere l’articolo completo che confuta le affermazioni di Matteo Salvini clikkare qui.